GUERRA IN ARRIVO? Putin prepara la popolazione russa a una escalation militare e a una probabile guerra atomica

Il presidente russo ha ordinato agli ufficiali russi di rimpatriare i parenti in seguito al progressivo deteriorarsi dei rapporti Russia – USA e in previsione di un conflitto nucleare

Russian President Vladimir Putin chairs a meeting with military officials at the Bocharov Ruchei state residence in Sochi, Russia, May 13, 2016. Mikhail Klimentyev/Sputnik/Kremlin via Reuters ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. EDITORIAL USE ONLY

 

Dopo la cancellazione della visita del presidente russo Vladimir Putin in Francia, la tensione si alza nelle relazioni tra Russia/Cina e Occidente.

Mosca 12 ottobre 2016

Vladimir Putin ha ordinato alla popolazione russa di fare scorte di cibo, come già hanno fatto in precedenza i governi tedesco, svizzero, ceco e altri, in preparazione di un conflitto possibile e non remoto.

La notizia riportata dai maggiori quotidiani internazionali e italiani  è indicativa di un ulteriore aggravamento delle tensioni che minano alla base la pace mondiale.

Da anni gli specialisti avvertono della possibilità di una nuova guerra mondiale e che la situazione in Siria ha il potenziale reale per creare le basi di un conflitto globale. Tra l’altro il tandem Cina – Russia in Siria si sta rafforzando: la Cina sostiene e supporta diplomaticamente e strategicamente l’impegno russo nella questione siriana, e mantiene una forte coesione con il governo di Putin anche al Consiglio di Sicurezza all’ONU. Tutto ciò innesca un nervosismo internazionale palpabile.

Dello stesso parere è Mikhail Gorbachev che in un recente commento ha detto:” Le relazioni Russia-USA sono a un punto pericoloso”.

L’orologio di un possibile attacco atomico è stato spostato alle 23:57, tre minuti all’ora zero: in altri termini il mondo è in una situazione analoga a quella della crisi dei missili di Cuba, nell’ottobre del 1962.

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Il Corriere della Sera commenta: “In Russia questi timori sembrano diventare una vera e propria frenesia. Il governatore di San Pietroburgo Poltavchenko ha ordinato lunedì di accumulare riserve di grano. Le autorità cittadine dovranno essere in gradi di assicurare a ogni abitante 300 grammi di pane al dì per 20 giorni. La settimana scorsa in scuole, uffici e fabbriche di tutto il Paese ci sono state speciali esercitazioni condotte dalla Protezione civile: cosa fare in caso di attacco, dove si trovano i rifugi contro i bombardamenti, eccetera. Nel manifesto affisso per le vie del quartiere Kizminki, si parla esplicitamente di una «attesa aggressione nucleare da parte di Paesi ostili (Usa e loro satelliti)».

Secondo l’analista politico Stanislav Belkovsky, fondatore e direttore del National Strategy Institute,“Tutto questo fa parte del pacchetto di misure atte a preparare le alte gerarchie a una guerra di grandi proporzioni”

La Cina, storico partner comunista della Russia, si schiera apertamente contro le misure NATO in difesa del socio in affari e politico: durante il vertice NATO di Lisbona, nel 2010, è stata annunciata l’ulteriore implementazione di basi anti missili balistici, che nella visione del portavoce militare cinese allo Xiangshan Forum in corso a Pechino, è una chiara minaccia alla Russia.

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Secondo il quotidiano online Sputnik, infatti: “Implementando il sistema di difesa missilistico in Europa, gli Stati Uniti non hanno fornito garanzie giuridiche sul fatto che la decisione non sia stata presa contro la Russia. Si tratta dunque di un piano che rappresenta una diretta minaccia alla sicurezza della Russia stessa” ha detto il generale, Cai Jun. La Russia ha ripetutamente espresso preoccupazione per la creazione di un sistema di difesa contro i missili balistici in Europa”
Tutto ciò mentre l’attenzione pubblica sembra non rendersi conto dell’effettiva portata di queste affermazioni, apparentemente distolta dalle proprie problematiche e dalla propaganda mediatica e televisiva verso temi molto più ameni, dal Grande Fratello al gossip dei VIP.

Naturalmente vi è da aggiungere che i grandi quotidiani americani ed europei, ma anche le grandi reti come la CNN, e in genere le più diffuse riviste come TIme, Newsweek, ecc., sono di proprietà dello stesso gruppo di finanzieri oligarchi che dirigono da dietro le quinte la politica internazionale; in Italia ne abbiamo un esempio con Mondadori di proprietà Berlusconi.

La conseguenza è che il modo in cui le notizie sono presentate in Occidente dipinge Putin come un guerrafondaio che fa di tutto per scatenare un conflitto ma la realtà è ben diversa: i buoni non sono così buoni e i cattivi non sono poi così cattivi, nel senso che USA e Russia agiscono entrambi allo stesso modo.

Nel caso degli Stati Uniti però c’è la secolare dicotomia culturale che li porta a vedersi come paladini della giustizia, mentre impongono al mondo la loro idea di democrazia, in pratica quello che viene chiamato l’INTERESSE NAZIONALE degli Stati Uniti d’America. Lupi in veste di agnello, e Putin non è certamente molto diverso, l’interesse che queste nazioni potenti dicono di avere nel confronto della pace e della sicurezza mondiale è molto relativo: ciò che importa è l’interesse nazionale, che purtroppo in realtà riguarda solo una piccolissima parte del paese, ma lo si esprime diplomaticamente come un tentativo di rendere sicuro il mondo

Eppure spingono verso un inasprimento dei rapporti tra i due blocchi, e in effetti ci troviamo nettamente nella zona rossa, molto pericolosa, dove basta un fiammifero acceso per dare fuoco alla polveriera.

E’ possibile, e quantomai auspicabile, che queste scaramucce servano solo a spaventare l’avversario, e che non vi sia la deliberata intenzione di scatenare una guerra; ciò che sarà lo vedremo nei prossimi anni e non si prevede, da parte degli analisti, un miglioramento della situazione a breve termine.

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